mercoledì 17 giugno 2009

Dipendenti tutti uguali? La dirigenza INAF sembra pensarla così!

Apprendiamo dal sito INAF che in data odierna il Presidente ha comunicato al CDA di voler documentare ai Ministeri vigilanti la particolare situazione dell’INAF per quanto concerne la coesistenza, al suo interno, di personale di ricerca afferente a due diversi comparti e alla opportunità di evitare che ciò possa generare disparità di trattamento in presenza di identità di ruoli e funzioni. Il Presidente intende quindi chiedere, eventualmente supportato da pareri legali, che laddove la normativa prevede che il personale “interno” possa usufruire delle opportunità previste dal contratto degli Enti Pubblici di Ricerca (in special modo quelle relative agli sviluppi di carriera) questo vada inteso come interno all’Ente e non, in maniera restrittiva, limitato ad un solo comparto. Il Presidente ha altresì informato il CdA di aver chiesto alle OO.SS di sostenere questa iniziativa.

Sappiamo altresì che questa posizione del Presidente non trova l'approvazione di alcune sigle sindacali (vedi lettera spedita in data odierna alla lista discussioni e dipendenti dal Direttore OABO in qualità di membro del Gruppo di Lavoro istituito su indicazione del collegio dei Direttori ).

Noi apprezziamo questa iniziativa e riconosciamo al Presidente l'intenzione di dirimere con ragionevolezza la questione opzione/concorsi riservati.

Tuttavia chiediamo con forza che questa iniziativa sia accompagnata da una proroga della data di scadenza per esprimere l'opzione, dato che il suo esito potrebbe cambiare significativamente la situazione. Non concedere la proroga ci appare un controsenso.

Invitiamo i nostri colleghi del comparto EPR a esprimere la loro solidarietà a questa iniziativa o, qualora fossero contrari, a comunicarci la ragione delle loro riserve, in modo da porre rimedio e agire nell'interesse di tutto il personale di ricerca.


1 commento:

  1. Abbiamo consultato diversi legali. Essi concordano nell'interpretazione che il Presidente vuole sostenere. Riportiamo qui sotto alcuni stralci del parere scritto da uno di essi:

    "La normativa di fonte collettiva vincola l’INAF, in quanto Ente di ricerca, al rispetto della regola generale di valorizzazione delle professionalità e di possibilità di accesso ai livelli superiori del profilo professionale di appartenenza, secondo le modalità del tutto generiche indicate allo stato dall’art. 15 del vigente ccnl di comparto, ma non gli impone di escludere dalla partecipazione alle selezioni quei dipendenti ai quali non si applicano esclusivamente le disposizioni del ccnl di comparto regolanti il rapporto individuale di lavoro: essi comunque sono e restano a tutti gli effetti dipendenti dell’Ente e ne costituiscono il patrimonio attuale di professionalità e competenza. "

    e ancora

    "In conclusione, l’interpretazione dell’art. 15 del ccnl del comparto degli Enti di ricerca del 7.4.2006 fornita dall’Istituto collide, per un verso, con le stesse disposizioni legislative e regolamentari che disciplinano il sistema di reclutamento e selezione del personale dell’INAF, disattendendo le prerogative che il legislatore ha espressamente inteso riservare al personale dipendente, per altro verso con i principi di carattere generale, che trovano apposito riconoscimento nella Carta costituzionale, secondo un’ottica immotivatamente discriminatoria. "

    Siamo disponibili a mostrare la documentazione in nostro possesso alle parti interessate.

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